Puntualmente, attorno alla fine di novembre, i grigionesi di lingua italiana riceveranno direttamente in casa, per posta, l’Almanacco del Grigioni Italiano, edito dalla Pro Grigioni Italiano. Si tratta dell’edizione 2017, la 99ª annata, che proponiamo ai nostri fedeli lettori. Una continuità quasi centenaria che da sempre ha affascinato e affascina tutt’oggi i lettori grigionitaliani e gli italofoni fuori valle. I contenuti, comprendono racconti, avvenimenti, socialità, arte, gastronomia, poesia e quant’altro. Quindi, care lettrici e cari lettori, con un piccolo contributo di soli 14.– franchi (i costi reali sono ben maggiori) avete a disposizione un documento di 328 pagine, con scritti e fotografie che vi sorprenderanno. Non tutti sono opera nostra perché disponiamo di una rete di pregiati collaboratori, che contribuiscono all’arricchimento di questa popolare pubblicazione della Pgi.
La Parte generale, oltre alle solite rubriche La pagina dei bambini e Come mangiano i grigionitaliani (quest’ultima in una versione straordinaria), ricorda i mesolcinesi Cesare Santi e Fausto Tognola, grande studioso e divulgatore di storia locale il primo e per tanti anni la voce grigionitaliana della radio per antonomasia (ha pure collaborato in televisione) quale caporedattore delle “Voci del Grigioni italiano” il secondo; le elezioni 2015; i noti gemelli Bernardo e Massimo Lardi; il Barocco nelle sue particolarità; l’ultima vertenza fra i comuni di Brusio e Poschiavo; un’avvincente storia di caccia; la riscoperta del miele; i vigneti di La Gatta; il solito racconto di viaggio e altre brevi riflessioni.
La Valposchiavo inizia con l’apprezzamento dell’operatrice culturale Pgi Valposchiavo Arianna Nussio; un’esperienza di uno scalatore in Patagonia; la storia di un Lanfranchi a Maienfeld; la prima apertura invernale della strada del Bernina; un affascinante racconto sull’orso; i cento anni degli apicoltori valposchiavini; i contadini che coltivano fiori; la storia di una famiglia tra Poschiavo e Valtellina; un fotografo per passione; il racconto di un grande scalatore dei tempi passati; la Ferrovia del Bernina; la differenza di lessici fra il trentino e la Valposchiavo; la Festa di canto distrettuale; la nuova teleferica mobile dei boscaioli; il ceppo dei Giuliani.
Il Moesano, in questa edizione particolarmente ricca di contributi, alcuni dei quali molto brevi, inizia con il solito saluto ai lettori; l’aggregazione fra Grono, Leggia e Verdabbio; un racconto di montagna; un canto per l’ava; una storia di lepre e di fucile; a caccia con zio Mario; un racconto tra sogno e realtà; il ricordo di Cesare Santi; tre affascinanti racconti di vario tipo; L’oracolo di Smirne; ricordi di Mesocco in dialetto e italiano; la morte di un cane; ricordi d’estate; dai libri alla nuda terra; le parole al vento; la festa del Àrbol; il nuovo sentiero da Mesocco a Soazza; l’avanzamento del bosco nelle Alpi svizzere; lotta agli incendi di bosco nel Moesano; la frana di Buseno; lo stradario di Soazza; la Mesolcina in età preistorica; antica mulattiera di Soazza; un’attività praticata fra 1950-1970; progetto pionieristico svizzero della salute; albori del servizio ambulanza del Moesano; la ferrovia Bellinzona-Mesocco; la mostra antologica sul percorso artistico di Reto Rigassi; un dipinto di Samuel Butler; il film LADY NU; cinema al castello di Mesocco; cantà, sunà e cunté su; la mediateca di Roveredo; il premio del Cantone a due cittaddini di Mesocco; Camilla Galante agli onori in Italia; la collana Val Calanca; ricordi dello Sport Club Rorè; campionato svizzero dei cani da pastore; giovani sportivi alla ribalta nelle discipline della pallavolo, ciclismo sci e delle bocce; oltre a varie poesie.
La Bregaglia ha ovviamente e largamente ricordato i 50 anni dalla morte del grande Alberto Giacometti; il campanile di San Lorenzo a Soglio; facevano il pane in una casa patriziale; la stüa del 1516 nella casa Prevosti a Vicosoprano; il repertorio del dialetto bregagliotto; intervista all’artista Carla Schena; il racconto di un’estate felice; la Società tiratori pistola della Bregaglia compie 80 anni; il gipeto ha nidificato; salvare l’italiano alleandolo con il tedesco; una descrizione tra l’orrido e il mostruoso della Bregaglia; orizzonti alpini: convegno a Salecina.
L’Almanacco, come solito, si conclude con il Calendario, dove sono segnate le particolarità astronomiche e festive del 2017, nonché ovviamente i sempre interessanti segni zodiacali, che molti lettori apprezzano e usano secondo tradizione.
Questi sono soltanto alcuni brevi appunti del voluminoso contenuto dell’Almanacco 2017, che sicuramente invogliano alla lettura. Perciò facciamo un caloroso appello alle care lettrici e ai cari lettori, di versare il contributo di 14.– franchi, tramite la cedola di versamento allegata all’Almanacco, che riceverete in casa. Grazie. Dai redattori un cordiale saluto e l’augurio di buona lettura.
Renata Giovanoli-Semadeni, 7603 Vicosoprano, Bregaglia e Alto Sursette
Lino Succetti, 6558 Lostallo-Sorte, Moesano
Fabrizio Lardi, 7742 Poschiavo, Val Poschiavo
Remo Tosio, 7742 Poschiavo, Parte generale e coordinatore